Le cause della rottura di un disco rigido possono essere molteplici, e vanno dalla semplice usura fino all’incidente vero e proprio. Ma lo sapete che – statisticamente parlando – la causa principale è proprio l’errore umano?
I nostri colleghi d’oltreoceano di MyRecoveryLab hanno compilato una piccola ma interessante statistica basata sui casi di recupero degli ultimi 10 anni provenienti da vari laboratori professionali di recupero dati sparsi per il mondo. Abbiamo cercato di sintetizzare questi dati in una breve infografica:
Noi umani abbiamo una certa propensione all’errore, si sa. A quanto pare con gli hard disk non è molto diverso: dalla cancellazione accidentale dei file, fino all’hard disk che ci scivola dalle mani, l’errore umano è sempre la prima causa (speriamo involontaria) di danno ad un hard disk, statisticamente parlando.
I problemi legati alla rottura dei componenti interni di un disco rigido sono naturalmente una delle cause principali di danneggiamento. Anche se i dischi rigidi hanno avuto un’evoluzione lunga 50 anni (e continuano a migliorarsi) sono lontani dall’essere perfetti. In questi casi, è proprio l’hardware ad essere danneggiato: tipicamente, potrebbero esserci problemi alla testina di lettura/scrittura o ai piatti magnetici.
Il firmware è quel pezzo di software di basso livello che permette alla parte hardware di comunicare con il software ed è naturalmente incluso nel nostro dispositivo: talvolta può essere corrotto o da un’operazione non andata a buon fine o anche da un virus. In ogni caso renderà il nostro disco illeggibile.
Un eccessivo calore può danneggiare pesantemente i componenti di un disco rigido. Ad alte temperature, i piatti si espandono per effetto del calore e si restringono una volta che la temperatura scende. Con il tempo il magnetismo dei piatti può non essere più uniforme e può portare a delle micro crepe, compromettendo i dati presenti sul disco.
L’associazione componenti elettronici + liquidi è sempre una cattiva idea. Esistono dischi speciali progettati per operare in presenza di liquidi (o in ambienti umidi), ma gli apparecchi consumer normalmente in commercio non amano l’acqua e non sono impermeabili: l’acqua può causare danni elettrici.
Gli sbalzi di tensione possono danneggiare irreparabilmente i nostri apparecchi elettronici, e gli hard disk sono tra questi. Nei casi peggiori, non c’è abbastanza corrente per far ritornare in posizione di riposo le testine prima che i piatti si fermino.
In questa categoria non ricadono i semplici imprevisti (che non sono dei semplici errori umani), ma è piuttosto una categoria che potremmo definire comprensiva di tutti i casi che non vi abbiamo mostrato tra quelli appena citati.
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